Trump? Prodotto, in ritardo, della caduta del muro di Berlino.

LA CADUTA DEL MURO E LE CONSEGUENZE NELL’ELETTORATO

Ieri, 9 novembre, si è ricordato l’anniversario della caduta del muro di Berlino. Questo evento ha avuto enormi conseguenze nei vari contesti politici ed istituzionali in America, ma sopratutto in Europa. Cos’è che è accaduto? Semplicemente con la caduta del Muro, sono crollate anche le varie motivazioni ideologiche che lo hanno sorretto per quasi tutta la seconda metà del ‘900. Il confronto fra comunismo e capitalismo non esisteva più. In poche parole, in Europa, si assiste ad una forte crisi delle ideologie partitiche. Non a cberlinoaso in Italia, i partiti di massa più’ importanti svanirono in pochi anni; La Democrazia Cristiana, il Partito Comunista e il Partito Socialista.

L’elettore ha fatto un salto evolutivo importante. Le sue posizione politiche e elettorali non dipendevano più dall’attaccamento ideologico ad un determinato partito, ma bensì dalle “Issues” che i vari politici presentavano nel corso delle elezioni.  Insomma l’elettore cerca di capire come un candidato possa risolvere aspetti concreti e problematici senza guardare attraverso lo specchio dell’appartenenza politica.
In Italia, si è potuto avvertire già nel 1994, quando Berlusconi, vincendo le sue prime elezioni, riuscì a portare a se un consenso elettorale che andava anche oltre al semplice continuum destra-centro-sinistra.

La grande depressione del 2007 accentuò ancora di più questo aspetto, infatti in molti paesi Europei crebbero movimenti politici apatici come, ad esempio, il Partito Pirata in Germania e il Movimento 5 Stelle in Italia. Emblematica è la frase che ripete tutt’oggi il leader del M5S: “Non esistono idee di destra o di sinistra, ma esistono solo idee giuste o idee sbagliate”. Questo messaggio portò il M5S ad ottenere, nell’elezioni politiche  del 2013, il 25% dei consensi elettorali. Oppure si può pensare, in Spagna, a Podemos che è un partito politico, che ora si dichiara di Sinistra, ma che in realtà deriva dagli Indignados. Il movimento di protesta degli Indignados  nasce nel 2011 con manifestazioni di piazza e con l’occupazione della Plaza delSol nel centro di Madrid contro le politiche del governo spagnolo giudicate troppo austere.

Mentre in Europa, negli anni ’90, si iniziavano a sentire i sintomi di questo cambiamento nell’elettore, in America si viveva nello scontro politico tra i due più importanti partiti, Partito Democratico e Partito Repubblicano, che hanno caratterizzato la vita politica di tutto il ‘900. Ma gli ultimi mesi hanno portato alla ribalta un nuovo personaggio che ha cambiato la politica americana e che è stato appena eletto Presidente Degli Stati Uniti D’America: Donald Trump.

IL FENOMENO TRUMP

Trump, è un personaggio televisivo, miliardario e repubblicano. Non è mai stata una figura partitica e non ha mai avuto ruoli politici. Proprio per questo è stato osteggiato, inutilmente, da quasi tutta l’establishment dtrumpel Partito Repubblicano. Con astuzia e destrezza è riuscito a diventare un uomo del popolo rispondendo alle domande di cambiamento che venivano da tutti gli strati della popolazione colpiti dalla crisi.

Trump è riuscito a parlare alla pancia del paese; stufa dell’immigrazione, delle tasse alte, della disoccupazione, della povertà, della corruzione. Ha avuto anche molta presa tra la popolazione anche perché, nell’immaginario collettivo, esso rappresenta il Self made man. L‘uomo che si è fatto da solo e che quindi può risolvere i problemi delle nazione. Anche se in realtà tutte le ricchezze che ha sono state ereditate dal padre. Trump ha capito che in America c’è una società liquida, ovvero una società senza legami e strutture forti tra le persone e dove l’individuo pensa solo ed esclusivamente al suo benessere mettendo in secondo piano la stessa società. Ecco il suo programma batteva proprio su questi punti, la voglia del benessere individuale a dispetto della comunità divenuta sempre più debole.

Quindi Trump è un prodotto della cultura post guerra fredda dove si può dialogare con la Russia di Putin e con la Cina comunista. Anche se lui più volte a promesso di volere costruire altri muri, sia nella società ma anche fisici e localizzati come quello nel confine messicano.

 

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